Reclutamento forzato dei minori nel conflitto armato in Colombia

24/07/2013

La relazione finale che ogni anno elabora il Segretario Generale delle Nazioni Unite e che viene presentata al Consiglio di Sicurezza, enumera i dati sul reclutamento illegale dei minori utilizzati nei conflitti armati, oltre alle uccisioni, mutilazioni, violazioni e violenze sessuali perpetrate contro di loro. In questa “lista della vergogna” quest'anno si contano 55 gruppi armati, di cui 29 segnalati come colpevoli continuativi (tra loro le FARC - Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane e l'ELN - Esercito di Liberazione Nazionale ). Si evidenziano alcuni passi in avanti nella lotta contro l'impunità e nell'applicazione delle sanzioni contro i colpevoli (importante è  il ruolo della Corte Penale Internazionale) ma come è noto questi cambiamenti hanno tempi lunghi per incidere a livello politico, sociale e culturale, per le profonde implicazioni economiche che generano.

Come afferma l'organizzazione internazionale Wachtlist on Children and Armed Conflict, in Colombia si deve ancora migliorare sul piano della giustizia processuale. Dopo la legge “Justicia y Paz”, i numerosi processi e le successive condanne, solo due di queste erano relative al reclutamento forzato dei minori.

Coalico (Coalizione contro l'utilizzo di minori nel conflitto armato in Colombia) segue da vicino la situazione nazionale ed internazionale su questo complesso tema, ed evidenzia preoccupazione rispetto alla disuguaglianza giuridica che colpisce doppiamente i bambini perchè non sono riconosciuti come vittime.

La coalizione esorta lo stato colombiano a rafforzare le azioni di investigazione e sanzione verso i responsabili di azioni contro i bambini.


Un altro aspetto molto importante segnalato da Coalico è la necessità di inserire il tema del reclutamento forzato e utilizzo dei bambini nell'agenda dei negoziati di pace ora in corso con le FARC; Ancora di più in questa fase in cui si stanno intensificando gli scontri armati soprattutto nella zona del Catatumbo (Tibu, Sardinata e la regione Norte de Santander).
Le organizzazioni contadine protestano contro lo stato per la mancanza di piani di sviluppo e di progetti produttivi e di rafforzamento comunitario unica leva possibile per mettere fine alla violenza sistematica e al furto di risorse naturali.


Vi invitiamo a leggere il COMUNICATO integrale della Coalico per diffonderlo e per unirci a loro nel sostenere e appoggiare le iniziative della società civile nella ricerca di giustizia, pace e riparazione.

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