Da bambina lavoratrice a parlamentare

27/08/2016

Perù: la storia di Tania
Da bambina lavoratrice a parlamentare


 

articolo di Cristiano Morsolin

 

Di ayacucho, da bambina lavoratrice a parlamentare.  Rappresenta il movimento dei bambini lavoratori, NATs. La visione della vita delle ande e dei popoli indigeni. Un percorso di cambiamento collettivo

“Ho iniziato a lavorare quando avevo otto anni per aiutare la mia famiglia, visto che siamo in 7 fratelli. Siamo dovuti emigrare dalla campagna alla città di Ayacucho a causa della violenza politica e terroristica di Sendero Luminoso. In città ho fatto vari lavori: vendevo gelati, aiutavo mia madre a vendere vestiti e verdure nel negozietto al mercato popolare, ho lavorato anche in un orfanotrofio con mia sorella. Per una famiglia numerosa come la nostra, come tante nel sud del mondo,è normale dover lavorare fin da piccoli, per aiutare la famiglia e lottare insieme contro la povertà” spiegava Tania Edith Tariona Parqui, 17 anni, rappresentante del Movimento Nazionale dei NATs (Ninos, ninas y adolescentes trabajadores, nell’acronimo spagnolo) che nel Perù coinvolge ben 15.000 baby sindacalisti. Era il 17 ottobre 2002 e Tania lasciava attoniti vari senatori della Commissione Bicamerale per l’Infanzia nell’audizione con la rete nazionale Italianats. Grazie a questa testimone, i discorsi sul protagonismo dei ragazzi lavoratori e sulla valorizzazione critica del loro lavoro non si sono limitati ad affermazioni astratte o manipolate da adulti, ma sono state calate in una realtà di vita e speranza che Tania Pariona ha saputo comunicare bene, con grande coinvolgimento dei senatori e deputati presenti, che hanno fatto numerose domande dilatando i tempi dell’audizione che si è protratta per ben due ore. Poi il 30 gennaio 2003, ben 340 deputati hanno firmato una risoluzione che impegnava il governo ad “avviare contatti con le organizzazione di bambini e adolescenti lavoratori presenti in molti paesi del mondo, per prendere in considerazione le loro esperienze e sostenere progetti e iniziative”.

Tania spiegava la visione non euro-centrica della vita delle Ande e dei popoli indigeni. “l’Organizzazione internazionale del lavoro e altre associazioni pensano che il problema del lavoro minorile si debba risolvere con la totale abolizione. Il nostro movimento nazionale e internazionale, dopo un cammino di 25 anni, ha riflettuto, analizzato e testimoniato nella pratica che il lavoro nella nostra quotidianità, migliorando le vite di migliaia di Nats e anche di popoli indigeni spesso emarginati”.

Tania ha rotto uno stereotipo sull’impossibilità di conciliare lavoro e studio. “Il fatto di lavorare non limita lo studio; spesso siamo buoni studenti impegnati. Per noi NATs l’educazione è molto importante ed è logico che nel nostro gruppo durante la settimana dedichiamo sempre tempo a lavorare, studiare, giocare, aiutare in casa… nel Movimento abbiamo anche scuole che si adattano ai tempi del ragazzo lavoratore e non il contrario, come succede nelle scuole tradizionali; si realizza una metodologia partecipativa che tiene in considerazione la realtà e il contesto dei NATs”.

 

IL LAVORO MINORILE

Il racconto appassionato di Tania prosegue approfondendo la funzione socializzante di un lavoro minorile in condizioni dignitose che permette di lottare contro l’atavica esclusione. “Ho iniziato la mia esperienza di lavoro come venditrice ambulante a partire dagli otto anni, lavoravo insieme a mia madre, i miei fratelli e mia zia, ma molto spesso da sola. La mia partecipazione ai Movimenti di bambini lavoratori è cominciata quando avevo dieci anni, con un piccolo gruppo organizzato del mio quartiere, nel quale ho subito sperimentato un ambiente gradevole, olibero e motivante, spesso negato dentro la mia famiglia, nella scuola, nella comunità. Qui ho appreso capacità artigianali, il disegno, la musica, la danza locale,… col passare del tempo il gruppo si è rafforzato sempre più, perché cominciammo a condividere la nostra esperienza con quella di altri quartieri e agglomerati urbani che subivano violenza politica. Però quello che caratterizzava il nostro gruppo era l’essere lavoratori, qualcuno nel mercato, carrettieri, venditori ambulanti.

Per questo circa 5 anni fa abbiamo cominciato a partecipare attivamente e integrarci nel Movimento Nazionale di Bambini e Adolescenti lavoratori del Perù (MNNATSOP) che unisce le forme organizzative dei movimenti regionali, e in seguito del movimento latinoamericano e dei caraibi dei NATs (MOLACNATs). Riscatto il valore della cultura andina, che rappresenta una delle diversità che esistono in Perù, un paese multiculturale e multilingue, con più di cento gruppi etnici e lingue native e indigene. Il modello esucativo è però lo stesso per tutti. Per esempio i bambini della Sierra (Ande) come me, sono Quechua o Aymaras. Eppure tutti dobbiamo studiare in castigliano, ovvero in una lingua e in una cultura che non sono le nostre. Per noi bambini e adolescenti lavoratori questo rappresenta un’offesa e un’esclusione, per cui ci troviamo in una situazione di svantaggio educativo rispetto agli altri paesi della nostra regione. L’Unesco e altre organizzazioni  internazionali simili sono a conoscenza di questo”.

 

OGGI NEOELETTA PARLAMENTARE

Durante le elezioni presidenziali dello scorso 11 aprile, Tania Pariona viene eletta parlamentare nazionale per il partito Frente Amplio por Justicia, Vida y Libertad, una coalizione di forze politiche di sinistra.

Tania proviene da Ayacucho detto angulo de la muerte (per i massacri commessi dai conquistadores spagnoli durante l’epoca della colonia) dove la Commissione della Verità e Riconciliazione (CVR) nel 2001 ha constatato che nei dipartimenti andino sud-occidentali di Ayacucho – dove si iniziò la guerra – si è concentrato il 40% dei morti e desaparecidos.

Paradossalmente il 5 aprile 2016, dopo 13 anni, Tania marcia ad Ayacucho insieme alla candidata presidenziale Veronica Mendoza chiedendo giustizia, verità e riconciliazione per la violenza politica che hanno sofferto i popoli, in maggioranza poveri, campesinos analfabeti che parlano quechua ma non lo spagnolo, come i nonni e tanti parenti di Tania.

La giovane leader quechua dichiara: “crediamo in questo percorso di cambiamento collettivo attraverso contrapposizioni e alleanze, creatività e solidarietà, ma anche memoria storica, coscienza, cittadinanza attiva con diritti e responsabilità di tutti. Abbiamo guadagnato autostima, coscienza collettiva, riconoscimento delle capacità, legittimazione delle domande di vari settori sociali e popolari, delle organizzazioni di base, rivendicando la lotta di tutto Ayacucho che ci ha premiato con il 56% di tutti i voti della regione, con questa forza metteremo in pratica le proposte di sinistra del Frente Amplio”.

Concludo con il forte messaggio di Alejandro Cussianovich che il 3 maggio 2016 ha ricevuto il premio Honoris Causa dall’Università San Marcos di Lima (la più antica delle Americhe): “i movimenti di Bambine, Bambini e Adolescenti Lavoratori (NNATs) rappresentano una nuova coscienza dello sfruttamento e della esclusione nella quale sono imprigionate i poveri e le popolazioni indigene dei nostri paesi, un destino che coinvolge anche l’infanzia popolare del nostro continente.

Siamo di fronte a un fenomeno nuovo nella storia dell’infanzia lavoratrice, poiché gli stessi bambini insorgono con voce propria, con un pensiero alternativo a quello che vuoloe loro negare lo status di bambini normali e li considera come causa della povertà esistente e del sottosviluppo delle loro nazioni. La storica invisibilità sociale dell’infanzia, inesistente per quanto riguarda l’assunzione di una responsabilità pubblica, costituisce un fattore di rischio, e la negazione dell’infanzia come problema politico una questione di Stato. Invisibilità è esclusione e in questo si basa la cultura ancora prevalente della rescindibilità dell’infanzia. Per rompere questa invisibilità è importante l’elezione di Tania Pariona, prima NATs del continente ad assumere questa nuova responsabilità politica”.  

 

 

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