Fondazione Escuela Viajera

 

L’associazione Escuela Viajera nasce nel 2008, con l’obiettivo di dare una risposta concreta alle necessità di alcune comunità urbano-periferiche e semi-rurali della zona meridionale di Bogotà, dove la presenza di mafie e gruppi armati irregolari evidenzia uno scenario di violazione sistematica dei diritti umani.

Le località dove opera sono Bosa, una delle tante zone che riceve famiglie di desplazados dalle aree rurali, e il municipio di Soacha, situato nelle immediate vicinanze di Bogotà, dove è alto il tasso di violenza, con azioni di limpieza (sterminio) frequenti da parte dei gruppi armati irregolari, che spesso reclutano minori nelle proprie fila.

I principali beneficiari degli interventi dell’associazione sono bambini, bambine e adolescenti, anche se è l’intera comunità ad essere coinvolta, allo scopo di raggiungere gradualmente le famiglie e le istituzioni locali.
Rispetto all’infanzia, Escuela Viajera lavora a favore di bambini di strada, bambini lavoratori, per lo più contadini, delle zone rurali andine, e bambini desplazados, vittime dell’emigrazione forzata a causa del conflitto armato.

Ambiti principali sui cui verte l’attività dell’associazione sono i diritti, l’ambiente, i mezzi di comunicazione, la creatività e il consumo equo e solidale, considerati come gli assi principali di un’attività di riappropriazione del territorio per la formazione di un’identità collettiva, volta al recupero delle radici delle culture indigene originarie.
L’intervento pedagogico di Escuela Viajera si struttura sulla base di una serie di necessità individuate grazie a un’indagine condotta nei territori di Bosa e Soacha, e attraverso un processo di costruzione partecipativa con le comunità coinvolte, che ha permesso di consolidare legami sociali con il parroco, la Junta de Acciòn Comunal (il consiglio di quartiere), la scuola pubblica e le comunità locali. Le due zone d’intervento sono state scelte per la totale assenza di altre Organizzazioni Non Governative (ONG) o altre organizzazioni (sia pubbliche, sia private), nonché per la mancanza di investimenti nel sociale da parte dei municipi e dello Stato, portando la popolazione a vivere in condizione di povertà, senza accesso ai servizi di base quali l’istruzione e la sanità, senza possibilità di lavoro, esponendo i minori al fenomeno del reclutamento forzato.
La proposta educativa a favore di bambini, adolescenti e giovani, si concentra su cinque punti, fondamentali nel processo di sviluppo del minore:

  • comunicazione: favorire l’accesso ai mezzi di comunicazione, formare al loro utilizzo, allo scopo di democratizzare la loro valenza, come strumento a disposizione di coloro che vogliono apprendere e diffondere quanto accade;
  • ambiente: promuovere il recupero delle tradizioni, dell’uso consapevole delle risorse naturali, attraverso la tecnica dell’agricoltura urbana, che permette di ristabilire il contatto con la natura a favore di popolazioni originariamente rurali, ma anche di garantire il minimo necessario per la sopravvivenza alimentare della famiglia;
  • diritti: incrementare la conoscenza di quelli che sono i propri diritti e le proprie libertà, ma soprattutto favorire l’autostima e gli strumenti per promuovere percorsi di cittadinanza attiva, in grado di stimolare processi di empowerment comunitario;
  • creatività: stimolare la fantasia, la ricerca, la scoperta, il riciclaggio, per stimolare le comunità per la riscoperta delle loro tradizioni, trasformare il loro quotidiano, motivare verso il futuro;
  • consumo equo e solidale: stimolare il recupero delle tradizioni artigianali in parallelo all’utilizzo di nuove tecniche creative, per garantire una risposta concreta alle necessità di lavoro di molte famiglie, che con l’adeguato sostegno possono entrare nel circuito del commercio equo e solidale. In questo modo, da una parte si cerca di stabilizzare alcune posizioni lavorative, dall’altro si favorisce un progressivo cambiamento culturale all’interno del sistema consumista. Proprio in relazione a quest’ultimo campo di attività, la Fondazione ha creato Solidarte,  un progetto che punta a mettere in rete diversi piccoli produttori artigianali per diffondere la pratica del commercio equo e solidale a livello nazionale.

Grazie all’inserimento di queste azioni trasversali al curriculum scolastico da una parte, e alle attività ludiche dall’altra, l’associazione cerca di aumentare la consapevolezza dei minori rispetto al proprio intorno (relazioni famigliari e comunitarie, contesto di residenza).

NATs per… Onlus ha iniziato a collaborare con l’associazione Escuela Viajera nel 2010, appoggiando il progetto Desplazando la Violenza, e garantendo parte della commercializzazione dei prodotti di Solidarte in Italia.

Nel 2014, grazie al sostegno di diversi donatori, abbiamo appoggiato il progetto I Colori del Buen Vivir, a favore dei bambini in situazione di povertà e vittime di violenza delle comunità di Bosa e Soacha, Bogotà in Colombia.
Il progetto ha avuto lo scopo di promuovere l’inclusione dei minori in situazione di povertà e ridurre i casi di violazione dei diritti umani, in particolare quelli dell’infanzia.
I metodi per la realizzazione degli obiettivi, hanno previsto l’attuazione di una proposta educativa incentrata sui diritti, l’ambiente, i mezzi di comunicazione, la creatività e il consumo responsabile, considerati i punti vitali di un’attività  che prevede la riappropriazione del territorio da parte di chi ha subito "desplazamento". Secondo Escuela Viajera, è fondamentale formare un’identità collettiva nello spirito del Buen Vivir.
Le attività prevedono la realizzazione di laboratori sui diritti dei minori e delle donne, rivolti a bambini, adolescenti e relativi genitori, e come conclusione prevedono la realizzazione di fiere e incontri pubblici per presentare il lavoro fatto durante l’anno.

 

Per maggiori informazioni su Escuela Viajera, potete consultare i seguenti link:

Oppure, segui le attività di Escuela Viajera da vicino visitando il loro blog

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