Mojoca: aggiornamenti dall'equipe di strada

04/04/2014

CARTAS DE LA CALLE

“No me digas no, lo voy a intentar. No me digas no, soy un soñador…” estos son los versos con los que cada día los jóvenes que viven en la calle se despiertan y vienen al Mojoca para intentar cambiar su vida y la sociedad en la que viven. Versos salidos por sus labios que no necesitan de un intérprete y que demuestran las potencialidades y las capacidades no solo de sobrevivir en la calle sino que también de construir nuevos caminos en este mundo para las demás personas. En este caso el camino lleva directamente a la calle 13 donde ell@s pueden encontrar la “Casa de la Amistad”. En los últimos tiempos la casa se ha llenado de muchas actividades más las que ya habían. Ahora nuestras heroínas y nuestros héroes  pueden hacer gansos, agendas con papel, lámparas y objetos por la casa con material reciclado, pulseras típicas, pendientes, esculturas de papel, dibujos aerografados, pueden cantar rap y sacar un cd todo hecho por ell@s, hacer teatro y cuadros con papel de periódico. Quien piensa que poco puedan expresar su arte y sus capacidades esta’ bien confundido. Los mismos que acuden al movimiento y muchos más los encontramos en la calle cuando salimos a escuchar sus necesidades. Los del Central como los de la Super 24 muchas veces tienen problemas con la policía, los de la Bolivar y de la Terminal sufren todavía mucho el consumir solvente. Cada punto con su historia diferente de la de los demás. En cada punto vidas que se encuentran para salir del maltrato de la familia, de la violencia de la sociedad que l@s rodea, del abuso de la pareja o por simple curiosidad. Se necesita entonces trabajar muy cerca de ell@s para poder actuar de la mejor forma, observar lo que hay para encontrar la mejor solución. Y es así’ que nace el grupo de “Maternidad responsable” con las numerosas madres con hijos que viven en la calle, el curso de alfabetización en calle que permite de acercar esta juventud a la escuela de Mojoca, el tratar temáticas en base a sus exigencias y enfrentarlas con ell@s con el intento de que se comprometan cada día mas a cambiar poco a poco sus vidas. No siempre el trabajo del Mojoca, especialmente del equipo de calle, es fácil y sin obstáculos. Las numerosas emergencias y los repentinos cambios en la vida de los jóvenes nos tienen despiertos también en la noche y el esfuerzo mayor que se esta’ haciendo es para prevenir que las situaciones de emergencia sean la normalidad. Cada mes trabajamos con una población alrededor de 100 personas en calle y de 30 que estando en la calle acuden al movimiento. Claramente esta es solo una parte de tod@s l@s muchach@s que dan vida al Mojoca pero pensamos que sea una de las mas importantes. Son l@s que pasan frio y hambre, que consumen solvente, que vienen discriminados por la gente y pegados por la policía o marareros y no obstante esto son los que cada mañana, después de una noche sin dormir, se levantan y animan la casa del Mojoca y a  su personal. Algunos, como los de la Super 24, llegan desde lejos cada mañana, con sus hij@s  agarran una camioneta que les trae al movimiento y encienden su ánimo y su talento. Además el equipo de calle da seguimiento a los casos de maltrato por parte de ciudadanos o policias hacia nuestr@s herman@s actuando como defensor de los derechos de la niñez y de la juventud de calle como ha pasado hace meno de un mes cuando se logro’ hacer justicia para un compañero que fue matado simplemente porque estaba pidiendo dinero en la calle. Conocer los derechos de cada persona es uno de los primeros objetivos que el Mojoca intenta lograr con la población de calle y por el momento l@s muchach@s han empezado a valorarlos y a valorarse. Como su nacimiento también la renovación  de  Mojoca empieza en la calle y desde la calle será posible  crear un nuevo modelo de sociedad capaz de fundarse sobre una base solidaria y en que la “amistad liberadora” sea capaz de tener el sitio más alto en los valores para toda la humanidad.

El Equipo de Calle

Mojoca

 

Traduzione

CARTA DELLA STRADA

 

“Non mi dire di no, ci proverò. Non mi dire no, sono un sognatore…” questi sono i versi con i quali ogni giorno i giovani che vivono nella strada si svegliano e vengono al Mojoca per cercare di cambiare la loro vita e la società dove vivono. Versi che escono dalle loro labbra che non hanno bisogno di un interprete, e che dimostrano le potenzialità e le capacità non solo di sopravvivere in strada, ma anche di costruire nuovi percorsi per le altre persone del mondo.
Nel caso del Mojoca, il cammino conduce direttamente alla Calle 13 dove questi ragazzi possono incontrare la Casa dell’Amicizia. In questo ultimo periodo all’interno della casa si fanno numerose attività, molte di più rispetto a quelle del passato. Adesso le nostre eroine e i nostri eroi possono produrre agende di carta, lampade e oggetti per la casa in materiale riciclato, braccialetti tipici, orecchini, sculture di carta, disegni aerografati, possono cantare la musica rap e prendere dei cd realizzati interamente da loro, fare teatro e quadri con i ritagli di giornale. Chi pensa che attraverso la loro arte e le loro capacità non possono esprimere molto, è confuso.
Gli stessi ragazzi che partecipano al movimento e molti altri, li incontriamo in strada quando usciamo ad ascoltare le loro necessità. Quelli della Central o quelli della Super 24 hanno spesso problemi con la polizia, quelli della Bolivar e del Terminal soffrono molto in quanto dipendenti dall’abuso di solventi. Ogni luogo presenta una storia differente rispetto a quella degli altri. In ognuno si incontrano persone che stanno in strada per liberarsi dal maltrattamento famigliare, dalla violenza della società che li circonda, dall’abuso sessuale all’interno della coppia, oppure per semplice curiosità. È necessario lavorare vicino a questi ragazzi per poter agire nel modo migliore, osservare quello che c’è per trovare la soluzione più adeguata. Ed è così che nasce il gruppo Maternidad Responsable (Maternità Responsabile) composto dalle numerose madri e dai loro figli che vivono in strada, il corso di alfabetizzazione di strada che permette di portare questi ragazzi alla scuola del Mojoca, i corsi che trattano tematiche specifiche rispetto alle loro esigenze e il confronto con loro, che ha l’intento di farli impegnare ogni giorno affinché cambino poco a poco la loro vita.
Non sempre il lavoro del Mojoca, specialmente quello dell’equipe di strada, è facile e senza ostacoli. Le numerose emergenze e i cambi repentini nella vita dei giovani ci tengono svegli anche la notte, e il maggiore sforzo che stiamo facendo serve per prevenire che le situazioni di emergenza siano la normalità. ogni mese lavoriamo con circa 100 ragazzi di strada e 30 che, stando in strada, gestiscono il movimento. Chiaramente questa è solo una parte di tutti i ragazzi che danno vita al Mojoca, però pensiamo che rappresentino la parte più importante. Sono quelli che soffrono la fame e il freddo, che consumano solventi, che sono discriminati dalla gente e picchiati dalla polizia o dai “marareros” e nonostante questo sono quelli che ogni mattina, dopo una notte passata senza dormire, si alzano e animano la casa del Mojoca e il suo personale. Alcuni, come quelli della Super 24, vengono da lontano ogni mattina, con i loro figli prendono un furgone che li accompagna al Mojoca e trasforma il loro animo e il loro talento. Inoltre l’equipe di strada che segue i casi di maltrattamento, subiti dai nostri fratelli da parte della popolazione o della polizia, agisce come un avvocato che difende i diritti dei bambini e dei giovani della strada, come successo un mese fa quando fu possibile ottenere giustizia per un compagno che fu ucciso, semplicemente perché stava facendo l’elemosina in strada. Conoscere i diritti di ogni persona è uno dei primi obiettivi che il Mojoca cerca di raggiungere con i ragazzi di strada, e per il momento i ragazzi hanno cominciato a dargli e a darsi un valore.
Come la sua nascita, anche il rinnovamento del Mojoca inizia dalla strada e dalla strada sarà possibile creare un nuovo modello di società in grado di fondarsi su una base di solidarietà e dove “l’amicizia liberatrice” sia capace di tenere il posto più alto nei valori di tutta l’umanità.

L’equipe di strada

Mojoca

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