Lettera da Tierra Prometida

Storia di Chiquilin e aggiornamenti sulla Fondazione

30/09/2014

 

Santa Cruz de la Sierra, 13 settembre 2014

 

Hola amigas/os, come va?

Io sto bene e il periodo invernale è trascorso con temperature miti. Tutti aspettavano il “freddo-freddo”, che però non è sopraggiunto. C’è stata soltanto molta umidità che è penetrata sino alle ossa. Ora comincia la stagione dei venti di “guerra” elettorale. Il 12 ottobre la Bolivia andrà alle urne per scegliere il nuovo presidente. I candidati sono cinque. Si può tranquillamente prevedere un’ulteriore vittoria di quello attuale, ci si chiede solo di quanto supererà il 50%. Un altro quesito riguarda i partiti dei verdi, degli ecologisti e degli indigeni, che si sono uniti in un unico fronte: chissà se questo prenderà più dell'uno per cento.

Passo ora a raccontarvi la storia di uno dei tanti bambini che partecipano alle nostre attività.

Chiquilin (che in italiano significa “piccolino”), ha 11 anni ed è un ragazzino sveglio, intelligente e dinamico. Tre anni fa non frequentava il doposcuola, si limitava a buttare dentro al salone (non abbiamo il soffitto) bucce di banana e altre cose raccattate al mercato. Disturbava. Mi dava l'impressione che cercasse semplicemente di attirare la nostra attenzione.

Ormai sono due anni che frequenta regolarmente la escuelita, rimane un ragazzino inquieto, i quattro muri lo opprimono. Da un giorno all'altro, nel mese di luglio, non si è più fatto vedere. Alla escuelita non ci sono suoi compagni di classe, la mamma lavora come ambulante e quindi non avendo posto fisso è complicato trovarla. Il fratello minore, che a volte frequenta il doposcuola, gli è complice “Non so dove sia” dice.

Carlos mi riferisce che a volte lo vede al “campetto” dietro al mercato. Decido di fare una capatina. La zona è conosciuta per la presenza quotidiana di sbandati. Stanno giocando a calcetto due squadre da sei e altri ragazzi sono seduti a bordo campo in attesa del proprio turno. Chiquilin è tra questi e riconosco il fratello minore come pure il maggiore, di 17 anni. Chiquilin e Chiquitin stanno mangiando patate fritte contenute in una borsa di plastica nera. Dal campo di gioco si possono udire solo parolacce, intercalate da imprecazioni, calci, spintoni e sputi. Da manuale dell'educazione. Dopo un po' l'undicenne nota la mia presenza. Gli occhi spalancati dallo stupore trasmettono sbigottimento, quasi spavento. Sembra un felino. Mi fissa immobile. Alcuni secondi e alzo la mano in cenno di saluto e me ne vado.

Passano una decina di giorni e Chiquilin ritorna al doposcuola. Ci racconta che è stato sospeso dalle lezioni per due mesi senza dire il perché. Non si presentava alla escuelita per non disturbare, ribadisce. Ora Romy ha deciso di seguirlo personalmente perché ha molti compiti arretrati e c'è il rischio concreto che, se non accompagnato, lo possano bocciare.

Questa, in sintesi, è un'altra storia di uno dei nostri ragazzi. L'altra volta vi ho raccontato quella di Giuliana. Ognuno dei nostri ragazzini ne ha una e loro hanno bisogno di persone che possano accompagnarli durante la loro storia.

Quest'anno le cose alla Fundación Tierra Prometida sono un po’ cambiate. Con l'aiuto di alcuni di voi, che nuovamente e apertamente ringrazio, stiamo proseguendo con fatica il lavoro del doposcuola. Non avendo fondi sufficienti per garantire uno stipendio alle maestre, abbiamo bussato a varie porte e siamo riusciti, anche qui con fatica, nell'intento di stipulare un pre-accordo di collaborazione tra la Gobernación (la regione p.i.), l’Università statale, l’associazione dei commercianti del mercato Abasto e noi della Fundación Tierra Prometida.

Il pre-accordo fa riferimento all'impegno che le parti prestano per garantire uno sviluppo corretto del programma.

La Gobernación si impegna ad insegnare agli studenti dell’Università a maneggiare lo zaino terapeuticoUn nuevo sol para el bienestar comunitario”, strumento di aiuto e accompagnamento integrale ai NATs, bambini e adolescenti lavoratori, che sono esposti a situazioni di rischio, focalizzandosi sulla protezione dei loro diritti. È un metodo sviluppato dall'Unicef. Lo zaino verrà dato in prestito agli universitari per il tempo della loro pratica lavorativa.

L’Università garantisce l’assistenza ai suoi studenti per il corso breve di una settimana.Presenterà un piano di lavoro per sviluppare il metodo, previo accordo delle parti, nei mercati denominati “Mercados amigos de la niñez”.

Realizzerà un prospetto con i dati dei NATs e delle loro famiglie.

Il pre-accordo non pone limiti di tempo, quindi l'Università invierà “sempre” studenti nei “Mercados amigos de la niñez” per realizzare, in questo modo, il tirocinio richiesto dalle varie facoltà.

L’associazione dei commercianti dovrà assicurare uno spazio per svolgere il programma.

La Fundación Tierra Prometida dovrà garantire la mobilia e il materiale adeguato per poter sviluppare sia il programma della Gobernación sia, ed è questo che più ci interessa, tutto il nostro progetto, accettato dalle parti e posto nel piano di lavoro degli studenti.Sempre la Fundación dovrà assicurare la presenza diaria di un suo rappresentante per redarre il registro presenze degli studenti, dare le indicazioni per quanto riguarda il doposcuola, la visita famigliare, quella scolastica e inoltre dovrà corredare una relazione mensile, da inviare all'Università, riguardante il comportamento degli studenti. La Gobernación effettuerà dei monitoraggi per verificare l'andamento del programma.

L'accordo verbale tra le parti è stipulato, manca la firma. Purtroppo la settimana scorsa è deceduta improvvisamente la giovane presidente dell’associazione dei commercianti del mercato di Abasto. Ci sarà da pazientare ancora un pochino.

Noi stringiamo i denti per poter adempiere alla parola data e terminare il lavoro concordato con gli studenti e la Gobernación.

Un caro saluto a tutti voi

Con amistad

Fiore

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