Quali auguri nell'anno della pandemia?

Auguri dal Guatemala

06/01/2021

Amiche ed amici,

 

stavolta non vi scrivo dalla Magliana, quartiere popolare alla periferia di Roma dove vivo, ma dal Guatemala, dove sono stato bloccato dalla pandemia. In questo periodo dell’anno ci scambiavamo gli auguri rituali di fine anno, anche se la situazione sociale e politica nel quartiere, in Italia e nel mondo intero era inquietante. Nel quartiere, gruppi di Casapound e di Forza Nuova venuti da fuori, tentavano con metodi violenti di imporre i lori sogni razzisti ed erano riusciti a far proibire ai Rom l’entrata in parrocchia. E nel mondo intero le conseguenze della mondializzazione capitalista, si manifestavano in tutta la loro crudeltà, in particolare verso le persone che tentavano di fuggire le guerre e la miseria provocate dai paesi occidentali. Però nessuno di noi avrebbe immaginato che poco tempo dopo saremmo stati scaraventati in un incubo terrificante, provocato da un virus contro il quale non c’è ancora una terapia efficace e soprattutto dal contesto mondiale in cui è nato e si è sviluppato. Il coronavirus fa la sua apparizione sulla nostra terra maltrattata da uno sviluppo economico che non rispetta né l’uomo né la natura e si propaga in modo fulminante in una società mondiale di disuguaglianza. In molti paesi il sistema sanitario pubblico, degradato dalle privatizzazioni ossia dall’appropriazione dei beni pubblici che sono il cuore delle politiche neoliberiste, non è stato in grado di affrontare in modo efficace questa emergenza. I più colpiti sono stati i miliardi di persone già respinte nella miseria.

Invece di combattere la pandemia con una solidarietà globale, i potenti di questo mondo hanno accresciuto ancora di più le loro ricchezze ed il loro dominio, minacciando seriamente i sistemi democratici. Misure probabilmente utili come l’isolamento e la proibizione di raduni si configurano come strumenti di una politica di riduzione della partecipazione democratica e di imposizione di un pensiero unico.

Il governo del presidente Macron in Francia, ha intitolato “Controllo globale” in modo azzeccato la recente proposta di legge sulla sicurezza e ciò evoca le anticipazioni di Orwell sul Grande Fratello e altri film e romanzi che colgono l’essenza della mondializzazione capitalista.

Già nel nostro paese ed in Europa possiamo constatare che decisioni importanti vengono prese in modo autoritario; per esempio la manovra finanziaria del governo prevede 6 miliardi per l’acquisto di materiale bellico (sottomarini, carri armati, aerei da caccia e bombardieri, navi militari, ecc.), invece di aumentare il finanziamento per la costruzione di ospedali, la ristrutturazione di scuole, l’aumento dello stipendio dei medici, l’assunzione di nuovo personale sanitario e docente, l’aiuto alle piccole e medie imprese e la creazione di posti di lavoro.

La commissione per la salute dell’Unione Europea ha trattato, per l’acquisto dei vaccini, con multinazionali farmaceutiche in modo poco trasparente. Si ricorderà che la stessa commissione europea era già stata criticata per trattare con lobbies di multinazionali, il trattato di libero commercio con gli Stati Uniti. Però utilizzano i soldi che provengono dalle tasse che paghiamo e trattano della nostra salute e delle nostre vite. Non riponiamo una fiducia cieca nei mercanti mondializzati di cure mediche che aumenteranno in modo favoloso i loro profitti ed il loro potere sui nostri corpi e la nostra salute. Dobbiamo esigere le informazioni complete sui vaccini, la libertà di scegliere quello che vogliamo e anche di utilizzarlo o meno.

 

Ma non ci sono solo aspetti negativi nel periodo che stiamo vivendo. In vari paesi come in Francia, in Cile, in Perù e anche in Guatemala, si sviluppano movimenti popolari in difesa della democrazia e di politiche a vantaggio dei ceti sociali più sfavoriti. Molte persone di associazioni delle quali fate parte, sono impegnate in iniziative di solidarietà e di resistenza. È urgente che si uniscano per elaborare progetti mondiali che possano salvare la Terra e l’umanità dalla minaccia mortale del capitalismo globale.

In questo anno molte e molti di voi impegnati con Amistrada, avete dimostrato la vostra amicizia per quelli che ne hanno bisogno vicino a voi, in particolare per i rifugiati e non avete dimenticato le ragazze ed i ragazzi di strada del Guatemala. Anche il MOJOCA è riuscito ad organizzarsi e a continuare ad organizzare le ragazze ed i ragazzi di strada per prevenire il contagio da Covid-19 e a riuscire a sopravvivere in strada. Il MOJOCA si è unito con altre 5 associazioni e tratta con istituzioni statali e comunali per eliminare le violenze poliziesche e per garantire il rispetto dei diritti fondamentali alla vita, alla salute, alla casa e al lavoro. Il fatto di formare assieme a voi una piccola associazione internazionale di amicizia e di impegno nella costruzione della giustizia, dell’uguaglianza mondiale, ci incoraggia e ci riempie di gioia.

Quali auguri fare in questo momento storico di grandi sofferenze per la perdita tragica di persone care, per l’angoscia di chi ha perso il lavoro, di grande incertezza sull’avvenire?

Vi auguriamo di trovare nell’amicizia la forza per andare avanti, di non rimanere isolati, di collegarvi con persone vicine e lontane, di elaborare, iniziando dalla vita quotidiana, progetti alternativi. Noi abbiamo la speranza e la forza di chi sa che l’amicizia mondiale avrà l’ultima parola, perché esprime i desideri profondi di ogni persona umana.

Care amiche e cari amici, è anche a nome di tutte le bambine, bambini e giovani di strada e dei collettivi del MOJOCA, delle lavoratrici e dei lavoratori, che vi mandiamo un caloroso abbraccio di amicizia,

 

                                                                                               Quenia e Gerardo

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